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Il mosaico è tra le arti più antiche. Ed è arrivato fino ai giorni nostri trasformato e rivoluzionato. Come può rapportarsi oggi con l'immagine? Dopo la scoperta della fotografia si è molto parlato del rapporto tra la pittura e la rappresentazione del reale attraverso le nuove tecniche. Anche il mosaico per secoli ha rappresentato il reale affrontando vari immaginari. L'immagine però non ha corpo, il mosaico invece vive nel corpo della materia e delle tessere. Il mosaico è diventato una forma di espressione, un linguaggio contemporaneo. L'artista mosaicista non è più un artigiano, non segue più solo un bozzetto di un artista. Per me il mosaico va oltre all'applicazione.

Vedo il mosaico oltre il gioco delle materie, di volumi, di forme e colori. Metto insieme due forme dell'arte contemporanea, il mosaico e la fotografia, mescolare la migliaia di pixel con le innumerevoli tessere di mosaico. In qualche senso, formalmente, la superfice piatta, statica della fotografia con la superfice ricca, movimentata, vibrante del mosaico. La tessera non segue l'immagine con l'intenzione di descriverla, ma cercando di scoprire la sua intensità.

Scelgo un immagine che mi piace, che mi colpisce, che mi racconta qualcosa e quello cerco di trasmetterlo agli altri con la mia opera, con il bello del mosaico, le materie, le forme, i colori e i volumi. Questo scegliere è piu un incontro. Un incontro con una storia, con un immagine. Scelgo quasi sempre l'uomo, il volto umano con il suo sguardo, la sua espressione, l'emozione che trasmette e la storia che racconta.